Decreto caldo, Pelle: “Bene il testo, ma per nuove opere si tenga conto delle mutate condizioni climatiche”

“Giudichiamo positivamente i contenuti del Decreto ‘Caldo’, pubblicato venerdì scorso sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo, nato dalla interlocuzione tra il ministero del Lavoro e le organizzazioni sindacali, prevede per il periodo luglio-dicembre 2023 la neutralizzazione, ai fini del calcolo dei limiti di durata massima di Cassa integrazione ordinaria, dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi riconducibili alle emergenze climatiche e l’obiettivo di stipulare linee guida con le parti sociali ai fini dell’attuazione del d.lgs. 81/2008, il testo sulla sicurezza sul lavoro”. Lo dichiara Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl. Che prosegue: “La decisione del Governo, accolta con favore, necessita in ogni caso di ulteriori innovazioni, con lo scopo di difendere la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il Decreto, infatti, ha una ‘durata temporale’ ben definita, operando per risolvere lo stato di emergenza. Siamo consapevoli, tuttavia, che i cambiamenti climatici registrati scientificamente negli ultimi anni ci impongono di rendere strutturali le previsioni per gli stop lavorativi da temperatura o condizioni meteo estreme. Ma a nostro avviso – aggiunge Pelle – anche la progettazione sulla realizzazione di opere e la relativa contrattualizzazione da parte delle amministrazioni pubbliche dovrà tenere conto delle nuove condizioni climatiche.

Le imprese corrette che tutelano la salute dei lavoratori e applicano la normativa non devono essere penalizzate dai tempi legali di esecuzione dei contratti, che devono tener conto di situazioni meteo eccezionali. Agire in un’ottica emergenziale, per quanto protegga giustamente nell’immediato, non può essere l’unica risposta nei confronti di mutamenti così importanti. È fondamentale, di conseguenza, prevedere che, al riscontro di fenomeni climatici avversi corrisponda uno slittamento delle previsioni contrattuali, sia in merito ai lavori pubblici che a quelli privati. Ancora – sottolinea il segretario generale della Filca – bisogna agevolare gli investimenti nei nuovi dispositivi volti alla tutela della salute delle persone contro le temperature più calde e adottare linee guida comportamentali per il riconoscimento dei rischi connessi. Per facilitarne l’utilizzo è importante che ci sia la garanzia che, all’interno degli affidamenti pubblici, queste novità rientrino nei costi sulla sicurezza e che sia effettivamente possibile scorporarli dal costo dell’offerta. La protezione della sicurezza degli individui passa da un lavoro di qualità, il quale è sinonimo di imprese corrette che investono sul lavoro e sul loro futuro per realizzare opere di qualità moderne e funzionali”, conclude Pelle.

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